Mortalità a 180 giorni: nessuna differenza tra Levosimendan e la Dobutamina nei pazienti con insufficienza cardiaca scompensata


Levosimendan ( Simdax ) non ha migliorato la sopravvivenza nei pazienti con insufficienza cardiaca scompensata rispetto al trattamento standard con Dobutamina.

Lo studio SURVIVE ( Survival of Patients with Acute Heart Failure in Need of Intravenous Inotropic Support ) ha messo a confronto la breve infusione con Levosimendan con quella con Dobutamina.

Hanno preso parte allo studio 1327 pazienti, ricoverati in ospedale e richiedenti terapia inotropica.
Nei 180 giorni dopo l’infusione dei 2 farmaci, la mortalità è stata del 26% nei pazienti trattati con Levosimendan e del 28% in quelli che hanno ricevuto Dobutamina, una differenza non statisticamente significativa.

Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative riguardo alla mortalità a 31 giorni, al numero di giorni di vita al di fuori dell’ospedale, alla valutazione globale del paziente, alla valutazione della dispnea a 24 ore e alla mortalità cardiovascolare a 180 giorni.

I pazienti trattati con Levosimendan avevano una minore probabilità rispetto ai pazienti trattati con Dobutamina ad avere insufficienza cardiaca, ed una maggiore probabilità a presentare fibrillazione atriale, ipokaliemia, e cefalea nei primi 31 giorni dopo l’infusione. ( Xagena2007 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2007


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